venerdì 31 agosto 2007

Il vento caldo del '68

GIUSEPPE PALAZZOLO

Dal prossimo 7 settembre l’ex Arena Lo Baido (adiacente la nostra sede) si trasformerà in una vera e propria arena cinematografica dove verranno proiettati una serie di film relativi al periodo del Sessantotto: “Il vento caldo del ‘68”, questo il titolo della rassegna cinematografica, si propone di gettare uno sguardo sui movimenti giovanili ed operai che misero a ferro e fuoco la società stantia di quegli anni, e soprattutto si propone di approfondire le motivazioni che spinsero migliaia di giovani a scendere in piazza: il pacifismo e l’avversione al razzismo, lo sfruttamento nelle fabbriche e l’arretratezza delle università, il rifiuto del conformismo e dell’ipocrita moralismo borghese, la parità dei sessi e l’amore libero. In realtà, il ’68, più che un anno, è un simbolo, un periodo di tempo elastico, più o meno dilatato da paese a paese, in cui avvennero profondi mutamenti socio-culturali che si protrassero ben oltre il 1968.
“Il vento caldo del ‘68” è un’iniziativa organizzata dal Circolo Legambiente Chico Mendes e dalla Pro Loco Partinico volta a far conoscere ai più giovani, attraverso l’affascinante mezzo cinematografico, una parte della storia che tanta influenza ha avuto ed ha nella cultura giovanile e non solo: è bene ricordare che molte delle libertà e dei privilegi di cui godiamo noi giovani di oggi sono frutto delle aspre lotte di quegli anni infuocati!

Si inizia venerdì 7 settembre con la visione di “Zabriskie Point”, primo film americano di Michelangelo Antonioni, che vede come protagonisti due giovani ragazzi rifugiatisi nel deserto, in fuga dal consumismo e dal velleitarismo della maggior parte degli agitatori. Si prosegue con lo struggente “Les amants réguliers” di Philippe Garrell, storia di un amore folle vissuto durante gli scontri del maggio parigino. La terza pellicola in programma, “Il diavolo probabilmente” (Robert Bresson), è ambientata sempre nella Parigi del ’68, ma assume come punto di vista quello di un giovane pacifista ed ecologista ormai scettico sull’efficacia delle lotte studentesche. La rassegna si chiuderà con “La classe operaia va in paradiso”, capolavoro firmato da Elio Petri, che traccia uno spaccato abbastanza crudo e realistico della vita nelle fabbriche italiane di quegli anni, criticando anche, velatamente, l’intellettualismo e la lontananza dai problemi quotidiani degli studenti.

Di seguito il programma della rassegna:

· Venerdì 7 settembre: Zabriskie Point
· Mercoledì 12 settembre: Les amants réguliers
· Venerdì 21 settembre: Il diavolo probabilmente
· Giovedì 27 settembre: La classe operaia va in paradiso

sabato 25 agosto 2007

Partinico brucia!

Comunicato stampa riguardo gli ultimi incendi


Anche il nostro territorio è stato in buona parte preda degli ultimi incendi che tanti danni hanno provocato alle colture, alla vegetazione e qualche volta ai beni dei privati, con rischi anche per l’incolumità dei cittadini. Siccome è un fenomeno che si ripete quasi ogni anno, è opportuno che le istituzioni si attrezzino ai diversi livelli, dal controllo del territorio, alle strutture e alle risorse umane necessarie per mettere in campo una politica di prevenzione.I lamenti dei sindaci per essere abbandonati a se stessi non li salvano dalle loro inadempienze. Una cosa si potrebbe fare e nessuno ha fatto mai: una legge del 2000 impone ai comuni di rinnovare ogni anno una specie di catasto, previa ricognizione, delle zone attraversate dagli incendi, zone in cui per alcuni anni dovrebbero essere vietati il cambio di destinazione, le costruzioni, il rimboschimento, il pascolo e la caccia, per eliminare a monte obiettivi speculativi, far ricrescere la vegetazione, proteggere la fauna. E poi i comuni dovrebbero attrezzarsi con uffici di protezione civile dotati anche di squadre di pronto intervento.
Per il territorio di Partinico le zone maggiormente colpite sono: la zona della collina Cesarò fino ai confini con Borsetto, quella lato mare dalla contrada san Giuseppe fino ai confini con Trappeto, quella attraversata dal torrente Pinto fino a Cerasella, quella infine che arriva fino ai confini con Giardinello. Sappiamo che il nuovo assessore Genchi è sensibile a questi problemi e siamo disponibili a collaborare con lui in questa direzione, a prescindere da ogni considerazione politica.